Sa turre de re Domine
SA TURRE DE RE DOMINE
Racconta la leggenda che sul colle di Turre vi fosse un castello romano, abitato da un signore violento e sanguinario, Re Dòmine.
Questi amministrava Scano con pugno di ferro, arrestando e massacrando chiunque si opponesse al suo volere, rubando e saccheggiando. Era molto odiato dagli scanesi e per questo usciva sempre dal castro scortato dal fido Dugone e dai suoi militi.
Le segrete della sua torre pullulavano di prigionieri e, quando qualche ribelle veniva condannato alla pena capitale sulla collina di Montrigu de Reos, Re Domine si godeva lo spettacolo ridendo di gusto, dall'alto della sua fortezza.
Si racconta che Re Domine avesse fatto un patto con Lulbé (il diavolo) e che questi, con la sua masnada infernale, venisse ogni notte al suo castello a trovarlo, per banchettare assieme, maltrattando poi i detenuti ivi reclusi ed il borgo intero.
In uno di questi festini il nobilotto commisse un'imprudenza. Ubriaco, uscì dalla roccaforte da solo, cantando a squarciagola, verso la strada di Salighes, per orinare.
Qui stavano tre fratelli caprari, Ilò, Ilài, Ilè, intenti alla cura del bestiame. Ilò, il maggiore, quando vide Re Domine da solo, scuritasi rapidamente la faccia col sughero, gli andò incontro, avvolto nel nero del gabbano.
Come gli fu vicino, il pastore, presentatosi come diavolo, chiese al signore dove si tenesse il diabolico convitto.
Mentre Re Domine, avvinazzato, gli indicava la strada, il capraro gli assestò una terribile coltellata al cuore, uccidendolo e mentre lo decapitava prese a cantare questi versi:
"Folentia, folentia!
lepa acuta in man'a omìne
istestadu est Re Domìne
sensada est sa paurìa"
A queste magiche parole la torre discese negli abissi ma l'anima di Re Domine aleggia sempre nei freddi vicoli turritani.
Scrive Dott. Ettore Cabras: "Turre è un colle a breve distanza dalla chiesa di S. Pietro; e tuttora conserva quel nome per significare luogo di prepotenza e di comando. Affermasi dai popolani che ivi esistano delle fate e che ci appariscano diavoli".
Racconta la leggenda che sul colle di Turre vi fosse un castello romano, abitato da un signore violento e sanguinario, Re Dòmine.
Questi amministrava Scano con pugno di ferro, arrestando e massacrando chiunque si opponesse al suo volere, rubando e saccheggiando. Era molto odiato dagli scanesi e per questo usciva sempre dal castro scortato dal fido Dugone e dai suoi militi.
Le segrete della sua torre pullulavano di prigionieri e, quando qualche ribelle veniva condannato alla pena capitale sulla collina di Montrigu de Reos, Re Domine si godeva lo spettacolo ridendo di gusto, dall'alto della sua fortezza.
Si racconta che Re Domine avesse fatto un patto con Lulbé (il diavolo) e che questi, con la sua masnada infernale, venisse ogni notte al suo castello a trovarlo, per banchettare assieme, maltrattando poi i detenuti ivi reclusi ed il borgo intero.
In uno di questi festini il nobilotto commisse un'imprudenza. Ubriaco, uscì dalla roccaforte da solo, cantando a squarciagola, verso la strada di Salighes, per orinare.
Qui stavano tre fratelli caprari, Ilò, Ilài, Ilè, intenti alla cura del bestiame. Ilò, il maggiore, quando vide Re Domine da solo, scuritasi rapidamente la faccia col sughero, gli andò incontro, avvolto nel nero del gabbano.
Come gli fu vicino, il pastore, presentatosi come diavolo, chiese al signore dove si tenesse il diabolico convitto.
Mentre Re Domine, avvinazzato, gli indicava la strada, il capraro gli assestò una terribile coltellata al cuore, uccidendolo e mentre lo decapitava prese a cantare questi versi:
"Folentia, folentia!
lepa acuta in man'a omìne
istestadu est Re Domìne
sensada est sa paurìa"
A queste magiche parole la torre discese negli abissi ma l'anima di Re Domine aleggia sempre nei freddi vicoli turritani.
Scrive Dott. Ettore Cabras: "Turre è un colle a breve distanza dalla chiesa di S. Pietro; e tuttora conserva quel nome per significare luogo di prepotenza e di comando. Affermasi dai popolani che ivi esistano delle fate e che ci appariscano diavoli".


Publicado : Jueves, 16 Julio 2015 - 16:47
Última modificación : Jueves, 16 Julio 2015 - 16:48
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